Mahdi Darius Nazemroaya, Global Research, 26 agosto 2012
Il prossimo vertice del Movimento dei Non Allineati (NAM) si terrĂ a Teheran dal 26 al 31 agosto 2012. Il NAM e il suo vertice sono per lo piĂš ignorati dal mondo atlantista degli Stati Uniti e della NATO, ma il suo vertice di questâanno ha tratto lâattenzione degli atlantisti e della loro stampa. La ragione è che la sede scelta per il vertice del NAM ha sconvolto la dirigenza politica di Washington, DC.
Il governo degli Stati Uniti ha arruffato le sue piume e si è anche scomodato per rimproverare i leader del NAM per il vertice in Iran. La portavoce del Dipartimento di Stato USA, Victoria Nuland, coniuge del cofondatore del neo-con Progetto per il Nuovo Secolo Americano (PNAC) ed arci-imperialista Robert Kagan, ha chiesto al nuovo presidente egiziano, Mohamed Morsi, e anche al Segretario Generale dellâONU Ban Ki- Moon, cameriere di Washington alle Nazioni Unite, di non recarsi a Teheran. Nuland e il Dipartimento di Stato USA hanno aspramente dichiarato che lâIran non è degno di tali âpresenze di alto livello.â Gli Stati Uniti, invece, sono costretti a sorridere e a sopportare il vertice di leader mondiali a Teheran.
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Il vertice NAM, lâIran e la Siria: un colpo allâOccidente?
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Lâincontro dei leader del NAM sarĂ senza dubbio un evento importante per il prestigio internazionale e lo status dellâIran. Per quasi una settimana, Teheran sarĂ un centro chiave del mondo, assieme agli uffici delle Nazioni Unite a New York e Ginevra.
Non solo lâIran sarĂ la sede di uno dei piĂš grandi vertici internazionali di leader mondiali, ma riceverĂ anche la presidenza dellâorganizzazione dalla potenza araba, lâEgitto. LâIran manterrĂ questa posizione come leader del NAM per i prossimi anni e parlerĂ a nome dellâorganizzazione internazionale. Fino a un certo punto, questa posizione permetterĂ a Teheran di avere maggiore influenza negli affari mondiali. Almeno questa è la visione di Teheran, dove lâimportanza del vertice NAM non sfugge ai politici e ai funzionari iraniani che, uno dopo lâaltro, sottolineano lâimportanza del vertice NAM per il loro paese.
Il NAM è la seconda piĂš grande organizzazione ed entitĂ internazionale del mondo dopo le Nazioni Unite. Con 120 membri effettivi e 17 membri osservatori, includendo la maggior parte dei paesi e governi di tutto il mondo. Circa i due terzi degli Stati membri delle Nazioni Unite sono membri a pieno titolo del NAM. LâUnione Africana (UA), lâOrganizzazione di solidarietĂ dei popoli afro-asiatici, il Commonwealth delle Nazioni, il Movimento di Indipendenza Nazionale Hostosiano, il Fronte di Liberazione Nazionale Socialista Kanak, la Lega Araba, lâOrganizzazione per la Cooperazione Islamica (OCI), il Centro Sud, le Nazioni Unite e il Consiglio Mondiale della Pace, sono tutti osservatori.
Gli Stati Uniti e la NATO, che con grande generositĂ e inganno si presentano sotto il termine di âcomunitĂ internazionaleâ quando si riferiscono a se stessi, sono una esigua minoranza globale che impallidisce in confronto al gruppo internazionale formato dal NAM. Gli accordi e consensi stipulati dal NAM rappresentano non solo la maggior parte della comunitĂ internazionale, ma anche la maggioranza non-imperialista internazionale o quei paesi che sono tradizionalmente considerati come ânon abbientiâ. A differenza delle Nazioni Unite, la âmaggioranza silenziosaâ avrĂ voce senza le adulterazioni e la perversione della confederazione del NATO-stan.
Il vertice NAM a Teheran è un evento importante. Questo dimostra che lâIran non è isolato a livello internazionale, come lâimmagine che agli Stati Uniti e alle principali potenze dellâUnione europea, come Regno Unito e Francia, piace continuamente proiettare. La stampa atlantista si affanna a spiegare questa situazione e gli israeliani sono chiaramente sconvolti.
Senza dubbio, lâIran userĂ il raduno internazionale a proprio vantaggio e farĂ uso del NAM per avere supporto alle sue posizioni internazionali e contribuire a cercare di porre fine alla crisi in Siria. Lâassedio della Siria, supportato dagli USA, sarĂ denunciato alla conferenza del NAM e saranno inferti colpi diplomatici agli Stati Uniti e ai loro clienti e satelliti. GiĂ la rapida conferenza ministeriale sui combattimenti in Siria, organizza dal Ministero degli esteri iraniano a Teheran, prima che fosse tenuto il vertice di emergenza dellâOCI a La Mecca, è un preludio del sostegno diplomatico che lâIran darĂ alla Repubblica Araba Siriana in occasione del vertice NAM 2012.
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La genesi del Movimento dei Paesi Non Allineati e del Terzo Mondo
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Il Movimento dei Paesi Non Allineati e il concetto di âTerzo Mondoâ hanno le loro radici nel periodo della decolonizzazione, dopo la seconda guerra mondiale, quando gli imperi dellâEuropa occidentale cominciarono a sgretolarsi e a terminare formalmente. Questo ha rappresentato superficialmente la fine del dominio sui deboli da parte dei forti. In realtĂ , il colonialismo è stato semplicemente sostituito dagli aiuti e prestiti esteri degli imperi in declino. In questo contesto, gli inglesi avrebbero offerto aiuto alle loro ex colonie, mentre i francesi e gli olandesi avrebbero fatto lo stesso con le loro ex colonie, per mantenerne il controllo. CosĂŹ, lo sfruttamento non finĂŹ veramente e il mondo venne mantenuto in uno stato di squilibrio. Le Nazioni Unite sono state anche ostaggio delle grandi potenze ed ignorarono molte questioni importanti per luoghi come lâAfrica e lâAmerica Latina.
Ciò che ha portato alla formazione del NAM fu in primo luogo il rifiuto del dominio e delle interferenze da parte dei paesi del âNord del Mondoâ â un termine che sarĂ definito a breve â e il concetto di co-esistenza che lâIndia e la Cina tracciarono nel 1954, quando Nuova Delhi riconobbe il Tibet come parte della Cina.
Il NAM aveva intrapreso unâiniziativa asiatica, cercando di affrontare i rapporti tesi tra la Cina e gli Stati Uniti da un lato e le relazioni della Cina con le altre potenze asiatiche, dallâaltro. I nuovi Stati indipendenti dellâAsia volevano evitare qualsiasi avanzata della guerra fredda nel loro continente, soprattutto dopo il disastroso intervento militare USA in Corea, o la manipolazione di India e Indonesia come stati cuscinetto nei confronti della Repubblica popolare cinese. Questa iniziativa asiatica si era rapidamente ampliata ed ottenne il sostegno della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, dellâEgitto e di vari leader dei movimenti di indipendenza nazionalisti in Africa, che erano in lotta per la loro liberazione da paesi della NATO, come la Gran Bretagna, la Francia e il Portogallo.
Il presidente jugoslavo Josip Broz Tito, il primo ministro indiano Jawaharlal Nehru e il presidente egiziano Jamal Abdel Nasser erano le tre forze principali dietro la creazione dellâorganizzazione. Anche Kwame Nkrumah, il leader marxista panafricano del Ghana, e Ahmed Sukarno, il leader dellâIndonesia, diedero il loro peso al NAM e unendosi a Tito, Nehru e Nasser. Questi leader e i loro paesi non consideravano la guerra fredda come una lotta ideologica. Questa era una cortina fumogena. La guerra fredda era una lotta di potere, dal loro punto di vista, e lâideologia era semplicemente utilizzata come giustificazione.
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I diversi mondi della guerra fredda
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La parola ânon allineamentoâ è stata utilizzata a livello mondiale da Vengalil Krishnan Krishna Menon, ambasciatore dellâIndia alle Nazioni Unite, mentre âTerzo Mondoâ fu un termine usato per la prima volta dallo studioso francese Alfred Sauvy. âTerzo Mondoâ è un termine politico discusso e alcuni lo trovano sia sbagliato che etnocentrico. Nel punto di fusione la frase âTerzo Mondoâ è inestricabilmente intrecciata con il concetto di non-allineamento e il NAM.
Sia il NAM che, in particolare, il Terzo Mondo, sono erroneamente e con noncuranza utilizzati come sinonimi per Mondo in via di sviluppo e sottosviluppato, o come indicatori economici. I Paesi del Terzo Mondo sono le sfortunate ex-colonie o gli stati meno abbienti dellâAfrica e dellâAmerica Latina, le vittime dellâimperialismo e dello sfruttamento. Ciò ha portato alla definizione generale o allâerrata identificazione del NAM e dei paesi del Terzo Mondo con il concetto di povertĂ . Questo è sbagliato e non è ciò che i due termini indicano.
Terzo Mondo era un concetto che si è sviluppato durante il periodo della guerra fredda per distinguere i paesi che non erano formalmente parte del Primo Mondo, formato dal blocco occidentale, e del blocco orientale /sovietico o mondo comunista, che formavano il Secondo Mondo. In teoria, la maggior parte di questi abitanti del Terzo Mondo erano neutrali e unirsi al NAM era unâespressione formale di questa posizione di non allineamento. Oltre ad essere considerati parte del Secondo Mondo, gli stati comunisti come la Repubblica popolare di Cina e Cuba, furono ampiamente classificati come parte del Terzo Mondo e considerati componenti della terza forza globale. Il Presidente Mao definĂŹ la sua visione attraverso il concetto dei Tre Mondi, con cui inoltre sostenne la classificazione di stati comunisti come lâAngola, Cina, Cuba e Mozambico come parte del Terzo Mondo, perchĂŠ non appartenevano al blocco sovietico come la Bulgaria, la Cecoslovacchia, lâUngheria e la Polonia.
Nella piĂš ortodossa delle interpretazioni del significato politico di Terzo Mondo, lo stato comunista della Jugoslavia era parte del Terzo Mondo. Nello stesso contesto, grazie ai suoi legami con la NATO e la sua appartenenza al Central Treaty Organization (CENTO) controllato dagli USA, lâIran era politicamente parte del Primo Mondo fino alla Rivoluzione iraniana del 1979. Pertanto, il riferimento alla Jugoslavia come un paese del Secondo Mondo e allâIran come paese del Terzo Mondo prima del 1979, non è corretto.
Il termine Terzo Mondo ha dato origine alla frase âSud del Mondo.â Questo termine è basato sulla posizione geografica a sud del Terzo Mondo, sulla mappa, a differenza del nord geografico del Primo e del Secondo Mondo, che collettivamente iniziò ad essere chiamato âNord Globale.â I termini Nord e Sud Globali iniziarono a sostituire lentamente i termini Primo, Secondo e Terzo Mondo, soprattutto dopo la fine della Guerra Fredda e il crollo dellâUnione Sovietica.
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Bandung, Belgrado e la creazione dei Non Allineati
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Il NAM si formò quando gli abitanti del Terzo Mondo, che rimasero intrappolati tra gli atlantisti e i sovietici durante la Guerra Fredda, cercarono di formalizzare la loro terza via o terza forza. Il NAM sarebbe nato dopo la Conferenza di Bandung nel 1955, che fece infuriare il Blocco occidentale e gli Stati Uniti, che lo videro come un peccato contro i loro interessi globali.
Contrariamente al blocco occidentale, lâUnione Sovietica era molto piĂš bendisposta ad accettare il NAM. Il Premier sovietico Nikita Khruscev addirittura propose, nel 1960, che lâONU fosse gestita da un âtroikaâ composta da Primo, Secondo e Terzo Mondo, al posto della segreteria di New York, influenzata dallâoccidente e collusa con gli Stati Uniti nella rimozione del primo ministro Patrice Lumumba dal potere nella Repubblica democratica del Congo, cosĂŹ come di altri leader mondiali indipendenti.
Fidel Castro e Cuba, che ha ospitato il vertice del NAM nel 1979, quando lâIran vi si unĂŹ come ottantottesimo membro, in realtĂ sostennero che il Secondo Mondo e i movimenti comunisti erano âalleati naturaliâ del Terzo Mondo e del NAM. Gli atteggiamenti favorevoli di Nasser e Nehru verso lâUnione Sovietica, e il sostegno del blocco sovietico ai vari movimenti di liberazione nazionale, prestarono credibilitĂ allâargomentazione cubana sullâalleanza del Secondo e del Terzo Mondo contro lo sfruttamento capitalista e le politiche imperialiste del Primo Mondo.
Il primo vertice NAM si tenne nella capitale jugoslava Belgrado, nel 1961, sotto la presidenza del maresciallo Tito. Il vertice di Belgrado chiese la fine di tutti gli imperi e del colonialismo. Tito, Nehru, Nasser, Nkrumah, Sukarno e altri leader del NAM chiesero che gli europei occidentali abbandonassero i loro ruoli coloniali in Africa e lasciassero che i popoli africani decidessero del proprio destino.
Una conferenza preparatoria si svolse qualche mese prima al Cairo, da Jamal Abdel Nasser. Nel corso delle riunioni preparatorie il non allineamento venne definito da cinque punti:
(1) i paesi non allineati devono seguire una politica indipendente di co-esistenza con nazioni dai diversi sistemi politici e sociali;
(2) i paesi non allineati devono essere coerenti nel loro sostegno allâindipendenza nazionale;
(3) i paesi non allineati non devono appartenere ad una alleanza multilaterale conclusa nel contesto delle politiche delle grandi potenze o delle superpotenze;
(4) Se dei paesi non allineati hanno accordi bilaterali con le grandi potenze o appartengono a un patto di difesa regionale, tali accordi non avrebbero dovuto essere conclusi nel contesto della guerra fredda;
(5) Se gli stati non allineati cedono basi militari a una grande potenza, queste basi non dovrebbero essere concesse nel contesto della guerra fredda.
Tutte le successive conferenze del NAM affrontarono questioni vitali, per gli anni a venire, che andavano dallâinclusione della Repubblica popolare cinese alle Nazioni Unite, ai combattimenti nella Repubblica Democratica del Congo, alle guerre africane di indipendenza contro i paesi dellâEuropa occidentale, allâopposizione allâapartheid e al razzismo, al disarmo nucleare. Inoltre, il NAM è tradizionalmente ostile al sionismo e ha condannato lâoccupazione dei territori palestinesi, libanesi, siriani ed egiziani da parte dâIsraele, fruttandogli lâavversione permanente da parte di Tel Aviv.
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Molti si chiedono quale rilevanza il Movimento dei Paesi Non Allineati abbia oggi. Dalla fine della guerra fredda la forza del NAM è stata erosa, mentre gli Stati Uniti, le riforme economiche neoliberiste, il FMI e la Banca mondiale hanno acquisito sempre piÚ controllo sui membri del NAM. In molti casi, i membri del NAM sono ritornati ad essere de facto delle colonie in tutto, tranne che nel nome. Molti membri del NAM, come Bielorussia, Colombia, Etiopia e Arabia Saudita, sono in realtà stati completamente allineati.
Non vi è alcun dubbio, al riguardo, che lâIran voglia rendere il NAM nuovamente attuale, per combattere il mondo atlantista espansionista. CosĂŹ fanno i russi e i cinesi. Il NAM, dopo tutto, ha fornito allâIran un importante sostegno diplomatico nella sua controversia politicizzata sul nucleare con gli atlantisti. Il NAM è anche la piĂš diretta alternativa alle Nazioni Unite, infiltrate e pervertite dagli atlantisti. Il vertice NAM sarĂ capitalizzato dallâIran e dai suoi alleati per cercare di sviluppare una sorta di strategia di lotta e di elusione delle sanzioni unilaterali degli Stati Uniti e dellâUnione europea contro lâeconomia iraniana, e per dimostrare agli atlantisti di Stati Uniti e Unione europea che il loro potere nel Mondo è limitato e declinante. Un piccolo passo in questa direzione è dato dallâIran che avvia negoziati bilaterali con 60 paesi del NAM, per far cadere lâobbligo del visto per lâIran. Una dichiarazione universale potrebbe essere rilasciata, che chiede che le sanzioni anti-iraniane siano abbandonate o modificate. Altre misure dovrebbero includere delle proposte per una nuova ed alternativa struttura finanziaria globale; per eludere il blocco atlantista sulle transazioni finanziarie internazionali.
Un evento importante al vertice NAM sarĂ lâarrivo di Morsi a Teheran, in segno di buone relazioni. I legami tra Cairo e Teheran non verranno ripristinati in una notte, perchĂŠ ci sono restrizioni su Morsi. Qualunque cosa accada tra lâEgitto e lâIran al vertice NAM di Teheran, sarĂ un passo nel processo di riappacificazione. Gli egiziani stanno soffrendo per non inimicarsi i loro finanziatori occidentali e arabi, e gli iraniani hanno scelto di essere pazienti. La presenza di Morsi in Iran, tuttavia, è simbolicamente molto importante. Teheran ha davvero motivo di essere molto ottimista mentre tutte le sue stelle si stanno allineando al suo gala del NAM.
Ambienti diplomatici guardano allâEgitto alla vigilia del vertice NAM. Prima che fosse annunciato che Morsi sarebbe andato in Iran, ci si aspettava che il vicepresidente egiziano Mahmoud Mekki avrebbe rappresentato lâEgitto al vertice del NAM, come dimostrazione dellâallontanamento dellâEgitto dallâIran. Le relazioni del Cairo con Teheran e quel che si svilupperĂ dal viaggio di Morsi in Iran, è ciò che il Mondo Arabo, Israele e gli Stati Uniti guardano con attenzione. Alcuni analisti affermano che la posizione dellâEgitto potrebbe âcreare o spezzareâ il progetto di isolare lâIran, in particolare in termini settari, comportando la divisione tra sciiti e sunniti. Questo in realtà è sbagliato, perchĂŠ non câè nulla di specificamente significativo che lâEgitto possa fare per rompere o mantenere lâisolamento dellâIran. Dopo tutto, Cairo e Teheran hanno legami sostanzialmente dal 1980 e Mubarak è stato un fedele alleato degli Stati Uniti, facendo cooperare lâEgitto con lâArabia Saudita e Israele per piegare lâinfluenza iraniana.
Nel peggiore dei casi il rapporto tra i due paesi rimarrĂ come è stato durante lâera Mubarak. Questa non è una situazione negativa per lâIran, anche se la situazione in Siria ha catalizzato il desiderio iraniano per un piĂš rapido riavvicinamento. Le relazioni Egitto-Iran non hanno dove andare se non verso lâalto. Le proteste di Tahrir Square (Piazza Liberazione) che hanno detronizzato Mubarak e contribuito alle elezioni che hanno portato al potere la Fratellanza musulmana egiziana, fanno parte di ciò che i funzionari iraniani chiamano ârisveglio islamicoâ, in contrasto con la âprimavera arabaâ. LâIran non ha nascosto la sua convinzione che lâEgitto sia e potrebbe eventualmente costituire, un nuovo asse regionale dopo la caduta dal potere del dittatore a vita Mubarak. Se câè un uomo che può saltare dalla concezione della primavera araba al risveglio islamico, almeno pubblicamente, è il presidente Morsi, attraverso unâalleanza con lâIran.
Lâ8 agosto, lâIran ha inviato Hamid Baqaei per portare a Morsi lâinvito a partecipare al vertice del NAM di Teheran. La stampa internazionale e gli esperti hanno dato maggiore valore al rango governativo di Baqaei, perchĂŠ non sono riusciti a capire o a menzionare che sia piĂš anziano degli undici giovani vice-presidenti o assistenti, e che sia essenzialmente il ministro responsabile per gli affari esecutivi della presidenza iraniana. Il Primo Vice-Presidente Mohammed-Reza Rahimi, ex governatore della provincia iraniana del Kurdistan ed egli stesso ex-vicepresidente, è il piĂš anziano vice-presidente dellâIran. Indipendentemente da ciò, la visita di Baqaei a Cairo, sia come inviato presidenziale che come stretto collaboratore del presidente, era importante. LâIran averebbe potuto consegnato la lettera dâinvito attraverso la sua sezione di interesse allâAmbasciata Svizzera in Egitto, o altri canali diplomatici, ma ha fatto un gesto significativo inviando Baqaei direttamente in Egitto. La mossa ha reso molto ansiosi tutti i paesi che cospirano contro lâIran e la Siria. Per questi paesi ansiosi, il vertice del NAM a Teheran riguarderĂ lâEgitto, lâIran e la Siria.
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Le mosse saudite, del Qatar e del FMI in Egitto sono legate al vertice NAM di Teheran?
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Tanto lâArabia Saudita che il Qatar hanno offerto il loro aiuto finanziario allâEgitto, prima che Morsi visiti Pechino, dove si prevede che chiederĂ aiuto ai cinesi. A parte lâabitudine di Arabia Saudita e Qatar nel decidere il modo con cui i Fratelli Musulmani egiziani devono interagire con lâIran, le offerte di aiuto dai petro-despoti di Doha e Riyadh fanno parte della competizione araba per aver la maggiore influenza su Cairo.
Morsi è visto come uomo del Qatar e le relazioni tra Riyadh e Cairo sono a disagio da qualche tempo.
Lâambasciata saudita a Cairo è stata perfino temporaneamente chiusa, dopo lâondata di proteste egiziane contro lâArabia Saudita. Ancora piĂš importante, la Casa dei Saud si oppone a Morsi, sostenendo il vecchio scagnozzo di Mubarak, Ahmed Shafik, durante le elezioni presidenziali egiziane. Inoltre, la Casa dei Saud ha appoggiato i propri clienti politici in Egitto contro la Fratellanza Musulmana. I clienti egiziani della Casa dei Saud, sono il Partito Nour e la sua coalizione parlamentare chiamata Alleanza per lâEgitto (Blocco islamici), arrivata al secondo posto dietro la coalizione parlamentare dei Fratelli Musulmani, lâAlleanza democratica.
Nonostante il fatto che Doha e Riyadh siano entrambe al servizio degli interessi degli Stati Uniti, i due sceiccati hanno una rivalitĂ reciproca. Questa rivalitĂ qatariota-saudita ha ripreso a crescere, dopo la breve pausa che ha visto entrambe le parti invadere lâisola del regno del Bahrain, per sostenere il regime dei Khalifa, e cooperare contro i governi di Libia e Siria.
La rivalitĂ tra Saud ed al-Thani li ha visti supportare diversi gruppi armati in Libia, e forze antigovernative in competizione, durante la cosiddetta primavera araba (o risveglio islamico per Teheran). Le elezioni in Egitto, dove Doha e Riyadh hanno supportato partiti diversi, hanno solo aggiunto benzina al fuoco qatariota-saudita.
Lâemiro del Qatar, Hamad bin Khalifa al-Thani, ha deciso di sostenere i Fratelli Musulmani quasi ovunque si trovino, come mezzo per espandere lâinfluenza del Qatar. Pochi giorni dopo la cacciata di Mubarak, al-Jazeera del Qatar ha mostrato grande lungimiranza quando ha lanciato al-Jazeera Mubasher Misr, un notiziario dedicato esclusivamente allâEgitto. Mentre il Qatar e i suoi media hanno messo il loro peso a favore dei Fratelli Musulmani egiziani, lâArabia Saudita e i suoi media non lâhanno fatto.
Questo è stato anche il motivo per cui i media controllati dai sauditi, come al-Arabiya, hanno continuato a criticare il presidente Morsi, anche dopo le elezioni in Egitto. Per alleviare le tensioni della Casa dei Saud con lâEgitto, Morsi ha compiuto in Arabia Saudita il suo primo viaggio allâestero da presidente. Oltre a una copertura favorevole, è anche ampiamente ritenuto che il Qatar abbia contribuito a finanziare i Fratelli Musulmani in Egitto, durante le elezioni. Inoltre, gli investimenti del Qatar in Egitto sono cresciuti del 74%, secondo i dati diffusi dalla Banca Centrale egiziana del luglio 2012. Lâ11 agosto, lâemiro al-Thani e una delegazione del Qatar si sono recati in Egitto per una visita di un giorno presso Morsi. Il giorno dopo, il 12 agosto, Morsi ha educatamente licenziato o mandato âin pensioneâ il Feldmaresciallo Tantawi, il capo delle forze armate egiziane, e Sami Anan, capo di stato maggiore delle forze armate egiziane e numero due di Tantawi. Dopo la visita di al-Thani, delle voci hanno cominciato a circolare in Egitto, secondo cui i Fratelli Musulmani avevano intenzione di affittare il Canale di Suez allâemiro al-Thani, cosa che è stata negata da Morsi e dal suo staff presidenziale. Un altro risultato della visita egiziana dellâemiro al-Thani era stato lâannuncio che il Qatar aveva dato a Cairo due miliardi di dollari (USA). In realtĂ , il Qatar ha dato allâEgitto solo 500 milioni di dollari (USA) e ha detto che il resto sarĂ consegnato a rate, che inizieranno dopo il vertice del NAM a Teheran. Il piano di pagamento dice qualcosa?
La tempistica della visita a Cairo del Fondo monetario internazionale (FMI), per negoziare un prestito alla vigilia del vertice del NAM di Teheran, è anchâessa sospetta. Dopo un anno di incertezze e di accattonaggi, il Qatar e il FMI hanno aperto le loro borse agli egiziani (anche se il Qatar aveva giĂ inviato del denaro, in precedenza). Il governo libico del Consiglio di transizione, ha anchâesso offerto dei finanziamenti, anche se le sue stesse casse sono vuote a causa della guerra della NATO in Libia e del saccheggio del tesoro e dei beni della Libia da parte degli atlantisti, e con lâaiuto dellâeconomista neoliberale statunitense, divenuto libico, il âministro del petrolio e delle finanzeâ Ali Tarhouni. Per quanto riguarda la Casa dei Saud, è consapevole che i suoi contributi finanziari allâEgitto richiedono il proseguimento delle politiche anti-iraniane da parte di Cairo.
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Tutti osserveranno Morsi a Teheran
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Le interpretazioni di Morsi e della Fratellanza musulmana, che governano sotto la bandiera del Partito della LibertĂ e della Giustizia, sono varie. Da un lato, il governo egiziano ha tenuto chiuse le frontiere con i palestinesi di Gaza. Ha anche promesso di onorare i trattati internazionali, un riferimento malizioso al trattato di pace con Israele, cercando di evitare di menzionare Israele e impedire un polverone mediatico. Dâaltra parte, Morsi ha compiuto gesti positivi verso Teheran, presso il vertice di emergenza dellâOrganizzazione per la Cooperazione Islamica (OCI) alla Mecca, chiedendo di formare un gruppo di contatto Ankara-Il Cairo-Riyadh-Teheran per discutere della crisi siriana, e aveva anche detto che voleva apportare modifiche al trattato di pace egiziano con Israele.
Come la maggior parte dei politici, Morsi ha annacquato le sue promesse elettorali. Ha dovuto percorrere una linea sottile, circondato da nemici e concorrenti, mentre ha lavorato per accumulare lentamente forza. Quando è stato eletto, câè stato un ritardo nellâannunciare il risultato delle elezioni egiziane. Il Feldmaresciallo Tantawi e la giunta militare egiziana stavano prendendo tempo per riflettere se mantenere Morsi come presidente o imporre nuove leggi marziali, mentre insediavano con la forza il loro collega, il generale Ahmed Shafik, a presidente civile del paese.
Morsi è in contrasto con i vertici militari dellâEgitto, alleati di vecchia data dâIsraele e degli Stati Uniti, cosĂŹ come della Casa dei Saud. A parte il pensionamento dei due membri piĂš importanti della giunta militare egiziana, Morsi ha anche capovolto le decisioni dei militari egiziani di subordinare la sua presidenza e modificare la costituzione dellâEgitto post-Mubarak. Questo gioco del potere viene ampiamente descritto come un contro-colpo di stato preventivo contro la giunta militare egiziana. Doha potrebbe avere favorito la mossa, in modo che il suo cavallo dei Fratelli Musulmani rimanga al potere, in opposizione allâesercito egiziano e al cavallo saudita, il partito Nur. Se il contro-colpo di stato sia una mossa compiuta nel contesto della rivalitĂ tra Qatar ed Arabia Saudita, o una mera mossa per dare libertĂ politica a Morsi e alla Fratellanza musulmana, è una domanda da dieci milioni di riyal qatarioti.
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Il Cairo passa a una politica rivolta allâEst?
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Dove andrĂ la politica estera di Morsi, dopo la conferenza di Teheran del NAM, è lâaltra domanda importante. Dove sarĂ , quando inizierĂ a cristallizzarsi nelle riunioni del NAM. La paura del riavvicinamento tra lâIran e lâEgitto, sicuramente tiene sveglia molta gente nelle notti di Riad, Tel Aviv, Londra e Washington, DC. Tutti sono in attesa di vedere cosa faranno Cairo e Teheran, e per molti le aspettative di un riavvicinamento sono forti, ma la leva finanziaria e le restrizioni che esistono verso Morsi non devono essere dimenticate.
Anche se vi è assai meno clamore e attenzione sul viaggio in Cina di Morsi, quello che farĂ sarĂ anchâesso molto importante. Alcuni dicono che ha in programma di allontanare lentamente la politica estera di Cairo dal campo atlantista, che ha Washington come capitale, al campo Eurasiatista, che comprende la Cina e lâIran. Certo, gli aiuti esteri cinesi ridurranno la dipendenza egiziana dagli atlantisti e dai loro partner delle petro-monarchie arabe. Ciò con cui si ha a che fare, in questo caso, è un intreccio tra molteplici relazioni di diversi gruppi che interagiscono in modi diversi e attraverso relazioni mutevoli.
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Addendum â 25 agosto 2012
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Il non eletto presidente dellâAutoritĂ Palestinese, Mahmoud Abbas, ha minacciato di boicottare il vertice del NAM dopo che i media iraniani ed Hamas avevano annunciato che il primo ministro Haniyeh, rappresentante dei Palestinesi democraticamente eletto, avrebbe partecipato al vertice del NAM. Successivamente, il ministero degli Esteri iraniano ha rilasciato una dichiarazione che affermava che Haniyeh non è mai stato invitato a Teheran.
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* Pluripremiato autore e analista geopolitico, Mahdi Darius Nazemroaya è autore di The Globalization of NATO (Clarity Press) e di un libro di prossima uscita The War on Libya and the Re-Colonization of Africa. Ha anche contribuito a diversi altri libri che vanno dalla critica culturale alle relazioni internazionali. à un sociologo e ricercatore associato presso il Centre for Research on Globalization (CRG), collaboratore presso la Strategic Culture Foundation (SCF) di Mosca e membro del Comitato Scientifico di Geopolitica, Italia. Ha anche affrontato le questioni del Medio Oriente e delle relazioni internazionali su diverse reti televisive, tra cui al-Jazeera, Telesur e RussiaToday. I suoi scritti sono stati tradotti in piÚ di venti lingue. Nel 2011 è stato insignito del Primo Premio Nazionale del Circolo della Stampa messicano, per il suo lavoro nel giornalismo investigativo internazionale.
Press TV â 25-08-2012Â Â
Traduzione di Alessandro Lattanzio
http://sitoaurora.altervista.org/home.htm
http://aurorasito.wordpress.com